Home > Racconti di Croce Rossa > …ma ti pagano?

Ormai è un classico….quando qualcuno apprende che sono volontaria della Croce Rossa e mi domanda “ma sali anche in ambulanza?” automaticamente alla mia risposta affermativa corrisponde un immediato, oramai scontato: “ma ti pagano?”…..ed altrettanto automaticamente provo un senso di fastidio….non so se sia più dovuto all’espressione incredula del mio interlocutore o all’idea che nel 2014 siamo diventati così egoisti e materiali da meravigliarci ancora, nel migliore dei casi, di fronte al puro volontariato gratuito o ritenerlo, nel peggiore dei casi, uno spreco di tempo.

Fortunatamente, a distanza di anni, sono ancora fermamente convinta che il tempo speso per aiutare chi, per le situazioni più disparate, si trovi in difficoltà, sia un tempo che fa bene all’anima, al fisico e al cuore. Inevitabilmente ti ritrovi in breve tempo a provare sensazioni inaspettate, a gioire per molto poco, per una mano rugosa e minuta stretta tra le tue, per un sorriso strappato con un pò di fatica, per un bicchiere di tè caldo accettato umilmente, per una busta della spesa donata nonostante la crisi e la modesta pensione…sono piccole gioie che ti fanno percepire il vero senso della vita in un mondo sempre più privo di valori, cinico, dove tutti pensano a coltivare il proprio orticello….e dove tutti sono sempre più soli…

Quando inizi a provare quelle piccole gioie e scopri che ti fanno bene desideri allora condividerle, parlarne, confrontarti, ma proprio allora ti rendi conto che in realtà anche tu sei solo e scopri che la gioia senza la condivisione non è vera e propria gioia.

Così cerchi di andare oltre e guardare al di là del simbolo che ci unisce, dell’uniforme che si indossa, dell’inizio e fine turno, dell’ambulanza o dello zaino da controllare, alla ricerca di qualcuno con cui condividere….

E poi ti ritrovi ad andare in gita sui colli il 1° maggio con quelli che un tempo erano semplicemente dei tuoi “colleghi di croce rossa” e all’improvviso un incidente di un ciclista sveste in un attimo tutti dell’ abbigliamento montanaro e ci riveste di uno spirito diverso….lo spirito di Croce Rossa…pochi secondi dopo siamo una squadra all’opera….chi ferma le macchine, chi alla testa del ciclista, chi alle gambe, chi alla medicazione, chi all’immobilizzazione, chi gestisce gli sguardi curiosi della gente e c’è anche chi risponde alle domande su come diventare volontario in Croce Rossa….come canterebbe Zalone “siamo una squadra fortissimi” ma in realtà siamo solo una delle tante squadre affiatate, coordinate che si intendono a volte senza neanche ricorrere alle parole, e questo accade quando ci si conosce al di là dell’uniforme blu o rossa, quando ci si sofferma sull’ “essere” e non solo sul “fare”.

Dopotutto questa è la vera forza della Croce Rossa: pensare, progettare, agire e muoversi in squadra, perché è questo il vero carburante che permette a persone comuni di ottenere risultati non comuni. E non c’è nulla di più sorprendentemente gioioso!

Magari, per le prossime volte, invece di infastidirmi alla domanda “ma ti pagano?” potrei semplicemente rispondere: si, con una infinità di piccole gioie!

Maria – Volontaria CRI